Progettazione edilizia: ecco l’errore comune che rallenta tutto e fa lievitare i costi

Uno degli aspetti che caratterizza la progettazione edilizia contemporanea è la presenza di processi estremamente articolati, in cui ogni decisione assunta durante le fasi preliminari può influire in modo determinante sul successo dell’intervento. Tuttavia, nonostante l’evoluzione delle tecniche e delle normative, esiste un errore tanto frequente quanto sottovalutato che continua a rallentare i cantieri e a incrementare in modo imprevedibile i costi: l’assenza di una progettazione chiara, dettagliata e pianificata sin dall’inizio. Questa problematica si manifesta in ogni ambito edilizio, dalla nuova costruzione fino alla ristrutturazione, e coinvolge la programmazione, la gestione delle risorse e il controllo della qualità dell’esecuzione.

Mancanza di progetto chiaro: la radice dei problemi

Avviare un intervento edilizio senza una visione precisa del risultato finale rappresenta uno degli errori più gravi e ricorrenti. Questa mancanza di chiarezza provoca numerose conseguenze: richieste di modifica in corso d’opera, spostamento di pareti, ripensamento degli impianti, variazioni nelle finiture e nei materiali. Ogni cambiamento effettuato a lavori iniziati genera inevitabilmente ritardi e costi aggiuntivi, a volte sproporzionati rispetto al budget iniziale. Gli operatori del settore concordano sul fatto che una progettazione incompleta o poco approfondita sia una delle principali cause di inefficienza e insoddisfazione nel settore delle costruzioni.

Il miglior modo per prevenire tali criticità consiste nel dedicare tempo e attenzione alla preparazione e alla definizione di ogni dettaglio insieme a professionisti competenti: architetti, ingegneri e designer. Solo una pianificazione accurata permette di delineare la disposizione ottimale degli spazi, la collocazione degli impianti, la scelta dei materiali e delle finiture, e di pianificare tutte le fasi esecutive. In assenza di un quadro preciso, l’impresa si trova costretta a interpretare la volontà del committente durante il cantiere, con conseguenze spesso imprevedibili e difficili da gestire.

Effetti economici e organizzativi dell’errore

L’errore di fondo della progettazione edilizia è strettamente connesso sia al tempo che al denaro:

  • Prolungamento dei tempi di cantiere: ogni modifica in corso d’opera va discussa, approvata, disegnata e spesso implica la sospensione delle attività in attesa di forniture o di nuove autorizzazioni.
  • Sforamento del budget: ogni cambiamento implica extra costi, sia per la manodopera che per l’acquisto di materiali aggiuntivi o, peggio, per la demolizione di quanto già eseguito.
  • Maggiori probabilità di controversie: la mancanza di chiarezza contrattuale e progettuale può degenerare in dispute tra committente e impresa. Ad esempio, modificare la destinazione di ambienti, impianti o finiture comporta preventivi supplementari e spesso contenziosi.

Oltre agli aspetti economici, la mancata definizione di un progetto chiaro e dettagliato impatta la qualità stessa dell’opera: spazi poco funzionali, scarsa attenzione alle prestazioni energetiche, errori nei dettagli costruttivi e difficoltà nella gestione della sicurezza possono emergere solo in corso d’opera, quando intervenire diventa più oneroso.

Gli errori più ricorrenti nella progettazione edilizia

Gli esperti individuano alcuni errori tipici che scaturiscono da una progettazione superficiale o improvvisata:

  • Conflitti tra componenti architettoniche, strutturali e impiantistiche: se i vari progettisti non dialogano adeguatamente, si verificano sovrapposizioni o incompatibilità nell’integrazione degli impianti con le strutture o i dettagli architettonici.
  • Mancato rispetto delle normative: trascurare le normative su sicurezza, prevenzione incendi, accessibilità e risparmio energetico può comportare ulteriori costi dovuti alla necessità di interventi correttivi, quando non addirittura sanzioni o impossibilità di ottenere l’agibilità.
  • Sottodimensionamento strutturale: calcoli errati o sottostima dei carichi portano a lavori aggiuntivi per rinforzare fondazioni, travi o pilastri.
  • Scelta di materiali inadeguati: privilegiare il risparmio immediato a discapito della qualità può comportare manutenzioni frequenti e costi di sostituzione nel breve-medio termine.
  • Imprecisioni nella stima dei costi e dei tempi: una scorretta programmazione delle lavorazioni espone l’opera a sospensioni del cantiere, penali contrattuali e aumento delle spese generali.
  • Pianificazione inadeguata della logistica: la mancata valutazione di accessi, stoccaggio materiali e rifiuti di cantiere causa rallentamenti e inefficienze che intaccano produttività e qualità.

Questi errori, spesso sottovalutati, si traducono in ritardi significativi e aumenti ingiustificati dei costi per il committente, l’impresa e i progettisti.

Come prevenire l’errore e favorire l’efficienza

Per scongiurare rallentamenti e aumento ingiustificato dei costi, l’intero processo edilizio deve ruotare attorno a una pianificazione dettagliata. Solo un approccio integrato, in cui collaborano tutte le figure professionali coinvolte, garantisce la possibilità di prevedere e risolvere in anticipo le possibili criticità. Elementi indispensabili sono:

  • Redazione di un progetto tecnico completo, che comprenda tavole architettoniche, strutturali ed impiantistiche, relazioni tecniche e cronoprogramma dei lavori.
  • Definizione chiara del capitolato e degli oneri contrattuali, onde evitare fraintendimenti tra le parti.
  • Simulazione tramite strumenti BIM (Building Information Modeling), che consente una visione d’insieme dell’edificio, rilevando conflitti ed errori prima di procedere con la realizzazione.
  • Selezione oculata dei materiali e delle imprese esecutrici, valutando non solo il prezzo ma anche la qualità, l’affidabilità e il rispetto delle tempistiche.
  • Coordinamento tra specializzazioni, per assicurare che le soluzioni di ogni disciplina siano compatibili tra loro.

Un ulteriore strumento di prevenzione è la costante revisione del progetto in corso d’opera: la possibilità di aggiornare, affinare e correggere le scelte grazie al confronto continuo tra professionisti, committenti e imprese. Solo un modello organizzativo che mette al centro la collaborazione e la condivisione delle informazioni permette di ottenere un risultato conforme alle aspettative, nei tempi previsti e con un controllo reale dei costi.

In conclusione, il vero valore aggiunto della progettazione moderna non sta tanto nella creatività o nella tecnologia in sé, quanto nella capacità di gestire in modo sistematico l’intero processo, riducendo gli imprevisti e prevenendo gli errori che rallentano tutto e fanno lievitare i costi. Solo così la costruzione diventa un’occasione di crescita, innovazione ed efficienza, piuttosto che fonte di problemi e sprechi evitabili.

Lascia un commento